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Giovanni Battista CroceDella eccelenza e diversità de i vini e del modo di farli
Della eccellenza e diversità de’ vini che si fanno nella Montagna di Torino; e del modo che tiene a fargli, e ridur in tutta perfettione, Gio. Battista Croce, nella sua vigna di Candia in Monte Vecchio:
– Delle sorti d’uve bianche e nere più eccellenti della Montagna di Torino, de’ quali si hanno da far i vini nel presente trattato decritti;
– Come si devono sciegliere l’uve e preparare, per cavarne vini scielti d’ogni sorte;
– Modo di far vini Moscatelli, Vernaccie, Malvagie et altri bianchi che restano dolci;
– Del Vino Griso, e del modo di farlo;
– Modo di far la Sostratta, il vin Chiaretto dolce, il vin Chiaretto colorito non dolce, et il Chiaretto coperto dolce, et altro non dolce perfettissimo;
– Nuova et eccellente maniera di far il vino nero dolce, qual si conserva due e tre anni tale, e fino del primo anno sarà buono da bere, gustoso e sano;
– Modo d’incapellar ogni sorte di vino bianco, chiaretto, griso e nero, senza il sopra descritto imbottatore;
– Del vino maturo non dolce, e stomacale, e della maniera di farlo;
– De’ vini graticulati, e crivellati, e passati per il sacco, e della maniera di far ciascheduno di essi;
– Del vino di paglia e del modo di farlo, del vino chiamato Tortu, et altra nuova maniera dall’Autore pratticata per far vino maturo et eccellente;
– Del vin del Gallo, del modo di farlo, e come ad imitation di quello se ne può far altro migliore;
– Delle Crespie, e del modo di farle con acqua e senza;
– De’ vini schiappati, e diverse maniere di farli;
– Delle misure di cui nel presente trattato s’è servito l’Autore;
– Dei vasselli e bottali, e del modo di preparar et accommodarli, acciò il vino vi si conservi senza pericolo di riversare, né pigliar alcuno cattivo odore;
– Modo di far vini bianchi, dolci e piccanti, con un poco d’acqua, secondo il costume di Modena, Piacenza, Bologna, e tutti quelli confini.

Giovanni Battista Croce
[Milano 15(??) – Torino 1616 c.]
Orafo, architetto, agronomo ed enologo; dopo aver ricoperto cariche pubbliche e offici di corte, nella Torino di Emanuele Filiberto di Savoia e di Carlo Emanuele I, scriverà nel 1606 il trattato qui riproposto in cui illustra le varie metodologie di vinificazione e conservazione dei vini, osservate e ideate per le uve da lui stesso coltivate nella propria vigna sulla collina torinese.
Ricettari e libri per fare ed apprezzare bevande e cibi tipici italiani (e non solo), ma anche un assaggio di cucina naturale. Ampia bibliografia per vino e grappa.
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