Il suicidio è generalmente considerato l’esito debole e negativo.
Ma in un caso può assumere il senso di qualcosa di compiuto: quando ad attuarlo è un artista, un poeta, un grande pessimista. Allora sembra adeguatamente concludere un’esistenza, e renderla compiuta.
Il libro narra venticinque storie di uomini e donne che hanno vissuto nell’arte e che hanno scelto il suicidio come suggello della loro esistenza, o come culminante pensiero di ribellione.
Letteratura di qualità contro il conformismo, l'omologazione e la prepotenza dei grossi. Queste parole di Marcello Baraghini ben rappresentano il tipo di letteratura che vogliamo proporre.