Un libraio antiquario, in seguito ad un arresto per stato d’ebbrezza, si ritrova in camera di sicurezza con Guy Debord.
Ossessionato dal misterioso personaggio, si lancia in un’accanita indagine, tra archivi, derive e incontri.
Con ironia e umorismo, Jean-Yves Lacroix dissacra il mito, umanizza l’icona, e la leggenda del grande scrittore cede il passo alla verità dell’uomo.
Sesso, droga e sovversione melanconica: più che un ritratto immaginario di Debord, un autoritratto senza ritocchi, dalla scrittura avvertita, acida, argotica, piena di sensibilità.
Un romanzo brillante e divertentissimo, che con maestria gioca sul principio dell’identificazione letteraria, dimostrando che la letteratura può cambiare la vita.
I giapponesi lo chiamano satori.
Letteratura di qualità contro il conformismo, l'omologazione e la prepotenza dei grossi. Queste parole di Marcello Baraghini ben rappresentano il tipo di letteratura che vogliamo proporre.